Torna Billy Elliot il musical, lo spettacolo diretto e adattato in italiano da Massimo Romeo Piparo, portato già sulle scene italiane le scorse stagioni. Basato sull’omonimo film di Stephen Daldry del 2000, Billy Elliot The Musical ha debuttato nel West End nel 2005, vincendo numerosi premi e approdando con successo a Broadway.
Lo spettacolo è incentrato sulle vicende di Billy, un ragazzino undicenne che cerca di realizzare il difficile sogno di diventare ballerino nell’Inghilterra mineraria della cupa era thatcheriana. Una storia di ricerca della propria identità e di consapevolezza, in netto contrasto con l’ottusa mentalità di una società ancorata ai valori della famiglia patriarcale. Il piccolo Billy ben presto scopre la propria attitudine naturale alla danza, che cozza senza rimedio con la volontà del padre, che lo vorrebbe instradare verso una carriera pugilistica. Il tutto nel difficile mondo proletario di un periodo di dure rivendicazioni sociali. Uno spettacolo dai contenuti importanti e inusuali per un musical, che Piparo sottolinea con la recitazione molto naturale degli interpreti: intenso e contrastato Luca Biagini, il padre di Billy; Sabrina Marciano, bravissima nel ruolo di Mrs. Wilkinson, l’insegnante di danza che scopre il talento di Billy, a passare con disinvoltura da registri leggeri a nettamente drammatici; molto divertente la prova di Cristina Lenoci, la nonna di Billy, ed emozionante quella di Elisabetta Tully, la mamma di Billy. Con la Marciano (entrambe sono reduci dal successo di Mamma Mia!) le più belle voci in assoluto dello spettacolo.
Nella replica di Milano al Teatro degli Arcimboldi, nel ruolo di Billy si è visto in scena Tancredi Di Marco (che si alterna con Davide Fabbri), che seppur dotato da un punto di vista tecnico, risulta poco incisivo nella presenza scenica. Molto più convincente Matteo Valentini, interprete di Michael, il miglior amico di Billy, ironico, divertente, un vero trascinatore del pubblico.
Gli elementi di un buon musical ci comunque sono tutti: una storia avvincente, le musiche di Elton John e un allestimento imponente. Qualche dubbio rimane sulle scene di massa degli scioperi, a volte leggermente confuse, e sulla calibrazione delle luci di Umile Vanieri. Ottima infine l’orchestra dal vivo diretta da Emanuele Friello.