Lanciato come il primo musical originale italiano a tematica gay, Smack Il Musical…Bacia chi ti pare! ha debuttato il 28 aprile sul palcoscenico del Teatro Leonardo di Milano. Un testo brillante scritto da Tobia Rossi, arricchito dalle melodie piacevolmente pop di Francesco Lori, che racconta con ironia il mondo LGBT in un contesto prettamente milanese.
Quattro amici, Fil, Marti, Anto e Lu e un sogno anzi un locale, lo Smack Club, la loro creatura, un piccolo tempio di trasgressione in cui si esibiscono come drag queen. Quattro ragazzi che incarnano diversi modi di vivere e affrontare la propria sessualità. C’è Lu (Luca Pozzar) appariscente, sfrenato, egocentrico, una vera propria “drama queen” dal fascino pericoloso; Marti (Eugenio Noseda), l’intellettuale, che dietro la polvere da professore sfigato, nasconde inibizioni e sentimenti che non è ancora riuscito a esprimere; Anto (Ivan Portale), il classico ragazzo del Sud che vede Milano come la terra promessa e si ostina a credere ancora nelle favole, al punto da identificarsi saltuariamente con Elsa di Frozen; Fil (Valerio Ameli), in apparenza il più saggio dei quattro, impegnato socialmente, ma con una sfrenata passione per le scarpe da donna firmate. Questo incerto equilibrio viene spezzato quando Clara De Santis (Monica Faggiani), ricca vedova proprietaria dello Smack, decide di alzare improvvisamente l’affitto del locale. Come se non bastasse irrompe nelle vite dei quattro anche Tommi (Dario Guidi), un adolescente scappato dalle vessazioni di un padre omofobo, mentre Fil, per cercare di impedire l’aumento dell’affitto, si presta a corteggiare l’ingenua figlia di Clara, Gemma (Chiara Anicito), che ha un debole per lui, incurante delle sue tendenze sessuali. Ma non tutto è come sembra e Fil si troverà a gestire una parte di sé che non aveva mai contemplato.

Si ride molto in Smack e ci si lascia trascinare in modo liberatorio, sia per una riuscita combinazione di dialoghi molto divertenti e canzoni orecchiabili, sia perché i temi rispecchiano la quotidianità. Dal pezzo di apertura che inneggia alla bellezza di “essere sfrante”, all’ironia sull’uso di Grindr che permette “l’amore a 100 metri da te”, all’idealizzazione di Milano, culla dell’abbordaggio facile e sessualmente libero, città in cui non è strano “vedere due uomini che si tengono per mano”. Per poi arrivare ad argomenti molto più seri, come il bullismo omofobo, ben racchiuso nel personaggio di Tommi e l’importanza delle apparenze sociali espresso dal personaggio di Clara, una bravissima Monica Faggiani, che mette in scena una sorta di Crudelia De Mon in chiave sciura milanese. Lo spettacolo, deve la sua riuscita anche all’agile di Manuel Renga e a un cast decisamente affiatato, in cui spicca la performance di Luca Pozzar, ottimo sul piano vocale e molto ironico e pungente su quello recitativo. Giusta infine la scelta minimal delle scenografie, costruite con dei semplici neon colorati, che delineano l’insegna dello Smack su cui campeggia una semplice bocca.
Ci si augura davvero che lo spettacolo possa avere un seguito sulle scene, anche perché, a giudicare dalle reazioni da happening teatrale del pubblico, Smack ha davvero tutte le carte in regola per diventare un piccolo cult come musical off tutto italiano.