In scena fino a domani al Teatro Libero di Milano, dove ha debuttato il 26 ottobre in prima nazionale, il testo di Stefano Braschi Erotica-Linea-Gotica, che vede un’energica compagine femminile diretta da Stefano Cordella. Paola Giacometti, Monica Faggiani, Francesca Gemma, Chiara Serangeli, rispettivamente madre, zia e figlie barricate nel 1944 in una chiesetta in Emilia, sul filo della Linea Gotica. E’ un’Italia di orrori, ma anche di ardori, desiderio e pulsioni quello delle donne di questo periodo, che si trovano a stretto contatto con le milizie tedesche da una parte e le forze alleate dall’altra. Corpi maschili concupiti, mutilati, temuti eppure così presenti e desiderati al punto da non riuscire più a distinguere il buono dal cattivo, il nemico dall’amico. Una madre caporale che cerca di tenere a freno i suoi stessi ardori, così come quelli della prorompente figlia maggiore e l’inquietudine timidamente svelata della minore. Aleggia sulle tre la grottesca pruderie della zia, ormai quasi immemore di un matrimonio fallito e probabilmente mai consumato. Stefano Cordella dirige un ottimo gruppo di attrici, affiatate e genuine come richiede lo spettacolo, da cui fa capolino solo nel finale una conturbante figura maschile. Un testo squisitamente carnale, in cui tragedia e comicità si fondono in un affettuoso abbraccio, in cui tutto è stemperato, perdonato e addolcito da un inconfondibile spirito tutto femminile.
