Le amare lacrime di Petra Von Kant, capolavoro di Rainer Werner Fassbinder, ha rivissuto in un’appassionata mise en espace a cura di Tiziana Bergamaschi e Tobia Rossi al Teatro Libero lo scorso maggio. Lo spettacolo riporta alle radici del melodramma con la vicenda della ricca e affascinate stilista Petra Von Kant, dominatrice, sprezzante delle logiche maschili e delle convenzioni. Il folle amore per la bella Karin, una ragazza di classe inferiore alla sua, ma dalla personalità fortissima, la trasforma da carnefice a vittima e la rende schiava dei sentimenti. Non le resta che trovare un senso a questa nuova condizione cercando in Marlene, la factotum sfruttata e tiranneggiata per anni, l’ipotesi di una possibile esistenza.
La mise en espace diretta da Tiziana Bergamaschi e Tobia Rossi propone una coreografia scenica già definita, che gioca molto sulle difficili caratterizzazioni femminili di un gruppo di sei brave interpreti. Petra rivive grazie alle corde naturalmente appassionate di Monica Faggiani che si confronta con la crudeltà naive di Greta Zamparini (Karin) e con il mutismo straniante di Elisabetta Torlasco (Marlene). Completano il gruppo Valentina Ferrari, Bianca Iannaccone, Marisa Miritello. Un allestimento che pone delle ottime premesse per una messa in scena per la prossima stagione.