È andata in scena allo Spazio Base Milano M8 Prossima Fermata Milano, la maratona evento creata per festeggiare i vent’anni di Animanera. Nell’ambito della rassegna di teatro e musica, hanno visto la luce quattro corti teatrali di alcuni interessanti esponenti della giovane drammaturgia. In una linea immaginaria della Metropolitana Milanese, rappresentata da un agglomerato “mutante” di luci al neon, quattro sguardi alienati e alienanti sulla città, tra critica, ironia, ma sotto sotto, anche amore incondizionato per la metropoli.
In Aspettando MM di Camilla Mattiuzzo troviamo due donne in attesa sulla banchina della metro. Due stereotipi femminili milanesi agli antipodi: la tipica “sciura upper class”, fissata con l’aspetto estetico e l’immigrata di colore sovrappeso. Non hanno nulla in comune, ma iniziano comunque una conversazione degna del miglior Teatro dell’assurdo, tra ansia, paranoia, razzismo, nevrosi e luoghi comuni. Al di là del pezzo di bravura di Natascia Curci e Federica Fabiani, il testo, vagamente criptico in alcuni momenti, si impone sicuramente per lo stile innovativo.
Delivery Service di Carlo Guasconi e Pablo Solari vede il cinico manager di una compagna di food delivering Fabrizio Lombardo passare progressivamente da ruolo di carnefice a vittima del suo dipendente. Il timido ragazzo delle consegne, Francesco Aricò, si rivela infatti un pericoloso esponente di una rete rivoluzionaria di delivery boys, in procinto di sferrare un attentato globale alla GIG economy. Molta ironia e una bella dose di critica ai falsi e inutili bisogni dell’era odierna, con dei dialoghi serratissimi portati avanti con disinvoltura dai due protagonisti.
Con Quel che resta del porno Magdalena Barile ci proietta invece in uno scantinato milanese, dove si sta girando un film per adulti low budget. Un incontro tra due ragazzi, un giovane fanatico del porno vintage (Giuseppe Scoditti) vintage e un’assistente di produzione con ben più alte aspirazioni (Giorgia Coco, molto ironica), si delinea tra le tragicomiche disavventure di Gerry (Enzo Giraldo, un bel mix di comicità e surrealismo) la star del film, ormai incapace di assicurare le indispensabili erezioni. Un uomo vinto, che rimpiange i bei tempi dei fasti dell’industria del porno milanese, ora costretta ad attingere ai talenti d’”importazione”. Ci si interroga sul senso del porno in una società come la nostra, dove ormai tutto è sdoganato, anche la trasgressione più spinta, ma soprattutto sulla sessualità così contraddittoria di una metropoli come Milano.
Ed ecco infine Reincollare le zampe ai piccioni e altre proposte geniali per migliorare Milano in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 di Davide Carnevali. Il neo premio Hystrio alla drammaturgia, ha affidato il suo testo all’istrionico di Fabrizio Lombardo, che, in un immaginario colloquio con il Sindaco Sala, illustra delle proposte “geniali” per Milano in vista delle Olimpiadi invernali. Ricostruire i Navigli lungo tutta la circolazione cittadina, con tanto di trasformazione della Rotonda della Besana in laghetto per i fenicotteri di Villa Invernizzi, riattaccare le zampe ai piccioni, costruire edifici di bambù verticali con un saliscendi di panda sono solo alcune delle idee, non poi così irrealistiche, ma senza dubbio demenziali, snocciolate in una sorta di stand up comedy d’autore, che ha trascinato il pubblico in un divertente crescendo tra comicità e irriverenza.
Lo spettacolo, che andrà in scena anche al Teatro Elfo Puccini la prossima stagione, si impone grazie a originalità e freschezza, gettando nuova luce sulla drammaturgia italiana contemporanea.