Fabrizio Visconti, Rossella Rapisarda e Antonio Rosti, regista e interpreti di Montagne Russe, ci introducono nell’atmosfera intrigante della geniale pièce di Eric Assous, in scena al Teatro Litta di Milano fino a domenica 25 marzo.
20mar(mar 20)20:3026(mar 26)16:30Montagne russeMTM Teatro Litta
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Ironica e profonda. Intelligente e esilarante. Acuta e fruibile. Un serbatoio di emotività assolutamente coinvolgente. Quella che la compagnia teatrale Eccentrici Dadarò porta in scena dal 20 marzo al
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Ironica e profonda. Intelligente e esilarante. Acuta e fruibile. Un serbatoio di emotività assolutamente coinvolgente. Quella che la compagnia teatrale Eccentrici Dadarò porta in scena dal 20 marzo al Teatro Litta di Milano è la commedia dello scrittore, sceneggiatore, commediografo e regista francese Eric Assous dal titolo Montagne Russe.
A portare nel nostro paese uno dei testi più rappresentativi di Assous, un vero e proprio caso in Francia ma ancora relativamente poco rappresentato nei teatri italiani, è La Gare, progetto di ricerca artistica multidisciplinare nato in seno alla Compagnia Eccentrici Dadarò, con la regia di Fabrizio Visconti.
Attraverso una commedia all’apparenza godibilissima per ritmo e capacità inventiva, Assous riesce a veicolare una tagliente riflessione sul tema dei rapporti familiari e sul valore della responsabilità nei confronti degli altri. Il serrato confronto tra i due protagonisti si gioca tutto sulla scena di un set domestico, a tratti ‘violato’ dall’intrusione di suoni e luci del mondo esterno, percepiti in lontananza più o meno marcata, come ad inserire la vicenda particolare dei due personaggi nel più ampio fluire della vita dell’umanità contemporanea.
“Un uomo e una donna. Un bar a fine giornata e poi un appartamento. Un copione apparentemente già scritto, eppure, minuto dopo minuto, via via più inaspettato e imprevedibile.”
Sceneggiatore, regista e drammaturgo pluripremiato (si ricorda il Premio Molière, nel 2010 e 2015, e il Gran Premio per il Teatro dell’Académie Française, nel 2014).
Attraverso una commedia all’apparenza godibilissima per ritmo e capacità inventiva, Assous riesce a veicolare una tagliente riflessione sul tema dei rapporti familiari e sul valore della responsabilità nei confronti degli altri.
La costruzione drammaturgica di Montagne russe (il cui debutto, nel 2004, è stato segnato dall’interpretazione di Alain Delon e Astrid Veillon) vive su una tensione dialogica fortissima e a tratti esilarante nello svelare le piccole maschere che ciascun individuo si costruisce per ottenere una compensazione alla propria solitudine, o anche solo alla percezione del tempo che passa, da sempre oggetto di conflitto per l’essere umano e sempre di più in una società votata all’efficienza e alla competitività.
La dinamica implacabile che, per tutto l’arco del testo, impronta il rapporto tra i due personaggi – portati in scena da Antonio Rosti e Rossella Rapisarda – viene ribaltata nel finale, in cui si svela il segreto che lega i due protagonisti.
La regia di Fabrizio Visconti gioca sapientemente sul doppio livello drammaturgico, brillante in superficie e drammatico nel sottotesto, alternando registri diversi di messinscena e seminando lungo il percorso indizi mai svelati della grande svolta che attende lo spettatore nel finale dell’opera.
Il serrato confronto tra i due protagonisti si gioca tutto sulla scena di un set domestico, a tratti “violato” dall’intrusione di suoni e luci del mondo esterno, percepiti in lontananza più o meno marcata, come ad inserire la vicenda particolare dei due personaggi nel più ampio fluire della vita dell’umanità contemporanea.
In scena
di Eric Assous
con Rossella Rapisarda, Antonio Rosti
scene Marco Muzzolon
costumi Mirella Salvischiani
disegno luci Fabrizio Visconti
musiche originali Marco Pagani
regia Fabrizio Visconti
Ora
20 (Martedì) 20:30 - 26 (Lunedì) 16:30
Orari
da martedì a sabato ore 20:30 – domenica ore 16:30